1942

IL 1942

Verso la fine dell’anno, sul numero 49, si ricordava la caduta di Buscaglia, il pilota che aveva suscitato con i successi del suo gruppo di aerosiluranti, l’ammirazione e i sogni eroici dei ragazzi.
L’anno stava per terminare e dai fronti giungevano cattive notizie:
in Russia era iniziato il ripiegamento delle nostre truppe alpine. Non vi era traccia sulle pagine dell'Aquilone dell'inizio della tragedia delle nostre " 100.000 gavette di ghiaccio".
In nord Africa la morsa degli inglesi da est e dei franco americani da ovest sulle truppe tedesche e italiane si stava inesorabilmente chiudendo.
Gli ultimi numeri dell'Aquilone, coi quali si chiude il 1942, non riportavano alcuna notizia dai fronti.
Erano pochi gli articoli che parlavano della guerra. Si scriveva della situazione generale in termini di strategie e di tecniche di conduzione del conflitto.
Il numero 52, che concludeva  il 1942 grazie allo sforzo sovrumano del direttore Gastone Martini, aveva ormai un contenuto quasi esclusivamente “tecnico”.
Gli articoli di fondo dal contenuto pieno di speranza per l'immancabile vittoria erano ormai scomparsi .
L'AEROMODELLISMO
Il 1942 è stato per gli aeromodellisti l'anno dell'ottavo Concorso Nazionale, svoltosi sull'altipiano di Asiago dal 4 al 6 settembre.
Dopo due anni di guerra, benché non  fosse più in grado di organizzare significative attività di volo a motore, volo a vela e paracadutismo, la Reale Unione Nazionale Aeronautica, la RUNA, continuava, come ogni anno, a organizzare il Concorso Nazionale.
Per l'aeromodellismo lo sforzo organizzativo richiesto era molto meno impegnativo di quanto fosse necessario per le altre specialità aeronautiche e, quindi, nonostante le difficoltà dovute all'andamento del conflitto e ai suoi effetti sul territorio della madre patria, il regolamento del Concorso Nazionale poteva venire annunziato a partire dal numero 24 del 14 giugno. Lo svolgimento era previsto a Roma, su un aeroporto da definire. Solo più tardi la sede di svolgimento venne spostata ad  Asiago, dove era stato approntato il Campo Nazionale Preaeronautico "Bruno Mussolini".
Il testo del regolamento occupava ben 3 pagine del giornale, necessarie per descrivere minuziosamente le regole tecniche dei modelli e le modalità di partecipazione degli aeromodellisti.
Le categorie previste erano :
Veleggiatori da pianura
Veleggiatori da pendio
Modelli ad elastico
Modelli con motore a scoppio
Modelli autocomandati
I concorrenti erano suddivisi in due categorie: gli aeromodellisti già in possesso dell'attestato e gli allievi.
Ai concorrenti veniva rimborsato il viaggio, andata e ritorno, dalla località di residenza ad Asiago, in terza classe, con la tariffa scontata che le Ferrovie dello Stato avevano conceso appositamente per l'evento.
Era assicurato il vitto e l'alloggio ( sotto le tende).
Il monte premi complessivo ammontava a 6375 lire.
La lettura attenta del regolamento ci fa comprendere quanto fosse in evoluzione l'aeromodellismo in termini di prestazioni di volo e di affidabilità dei modelli.
Il concorso si svolse regolarmente e la cronaca dettagliata, comparsa sul numero doppio 37-38, ne illustrava le varie fasi. Si descrivevano sia le attività di volo, le prestazioni dei modelli ma si dedicava anche molto spazio alle note di colore sulla vita al campo. Una particolare enfasi veniva data anche alle difficoltà incontrate dagli aeromodellisti durante il viaggio per arrivare ad Asiago, sottolineando lo spirito avventuroso e goliardico dei partecipanti. Ciò che non veniva spiegato  era la vera causa dell'avventura cioè lo stato disastroso delle ferrovie che nel settembre di quell'anno si erano già avviate alla paralisi di qualche mese dopo.
L'importanza di questo fattore emerge chiaramente dalla classifica:
un solo concorrente infatti era riuscito a giungere da Napoli e solo due da Roma. Tutti gli altri erano arrivati da località più vicine e geograficamente distribuiti in modo crescente man mano che si saliva verso nord.
Per inciso al Concorso Nazionale aveva partecipato anche il socio fondatore del nostro gruppo, Maina Igino che si era classificato quarto nella categoia allievi. L'altro torinese classificato fu Darbesio Renzo nella categoria modelli ad elastico.
Sulle pagine dell'Aquilone erano nel frattempo scomparse
le cronache aeromodellistiche delle gare nelle regioni meridionali. L'ultima cronaca era stata quella di una gara svoltasi a Napoli nel mese di ottobre.
Considerando gli eventi è come se il fronte, aeromodellisticamente parlando, avesse già diviso l'Italia. In anticipo di un anno sull'arrivo del fronte vero.

Eraldo Padovano
Dicembre 2006

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