Storia ed origini

DA TORINO A ROMA

L’Aquilone fu fondato a Torino dall’industriale tipografico Armando Avezzano che all’epoca aveva 42 anni.
Nonostante laboriose ricerche non sono riuscito a ricostruire neanche in minima parte gli antefatti di questa iniziativa editoriale.
Nella testata del primo numero si leggeva la dicitura “Roma-Torino Gennaio 1931-IX”, e sotto : “GIORNALE di PROPAGANDA AERONAUTICA per la GIOVENTU’ d’ITALIA”, e ancora “Pubblicazione approvata dal Reale Aero Club d’Italia”.
Pare evidente che Armando Avezzano abbia iniziato la pubblicazione dell’Aquilone dopo qualche tipo di contatto e accordo con l’ente romano che si occupava dell’aviazione da diporto e sportiva. Può darsi che negli archivi dell’Aero Club d’Italia, dell’attuale Ministero della Difesa oppure dell’Archivio di Stato di Roma giaccia qualche polveroso documento chiarificatore al riguardo.
Questa mia ipotesi vuole anche essere di stimolo a qualche amico romano che possa e voglia dedicare un poco del suo tempo a questa ricerca.
In questo caso saranno molti gli aeromodellisti, curiosi come me, che faranno il tifo per il successo del suo impegno..

L’aeronautica era a quei tempi giovane e ancora avvolta da un alone di eroismo che suscitava l’ammirazione delle folle.
Le imprese aeronautiche orientate alla propaganda erano finalizzate a coltivare la certezza che l’Italia fascista fosse la degna erede dei fasti di Roma imperiale.
La celebrazione avveniva con un costante elogio del sacrificio/riscatto al quale il popolo italiano era chiamato per la guerra non solo auspicabile ma certa.
Negli anni ‘30 eravamo, alla vigilia di due guerre di dimensioni limitate, la guerra di Spagna e la conquista dell’impero in Etiopia, ed eravamo a soli dieci anni dalla catastrofe nazionale, quella che da qualcuno fu detta la fine di una nazione.

Le imprese aeronautiche come la crociera del decennale riempivano di orgoglio, i primati di velocità, di distanza e di altezza, battuti a ripetizione alimentavano e corroboravano la convinzione della superiorità della stirpe italica e della sua industria aeronautica.
Solo dieci anni sarebbero bastati per toglierci ogni velleità, ogni illusione. Alla prima prova seria e importante, il sole tramontò sui colli di Roma.
Anche le poche e modeste pagine dell’Aquilone, possono un poco contribuire a far rivivere l’atmosfera nella quale vivevamo. La nostra visione di quell’epoca è inevitabilmente in parte distorta.  Non siamo capaci di calarci nei tempi remoti con la mente depurata della storia successiva e dell’esperienza dei fatti accaduti negli anni che seguirono alla stampa di queste poche e povere pagine.
Intanto l’avvenuto trasferimento della redazione e della stampa a Roma con il numero di marzo del 1933 aveva consentito al giornale di assumere una veste nazionale che a Torino era un poco mancata.
Anche le poche inserzioni pubblicitarie, che all’inizio erano quasi esclusivamente di ditte torinesi, cominciarono ad estendersi  alle imprese di altre regioni ove la pionieristica industria aeronautica aveva già conseguito risultati tecnici di rilievo.
Da Roma il nuovo direttore responsabile, Gastone Martini, sotto lo pseudonimo di Zio Falcone, avrebbe poi continuato l’impresa editoriale e propagandistica fino all’agosto del 1943.
L’Aquilone rimase negli anni che seguirono un giornale di propaganda aeronautica le cui copertine ancora oggi fanno sognare gli appassionati di questa disciplina


Eraldo Padovano
Gennaio 2009

 
STORIA ED ORIGINI
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